Legge di Bilancio 2019 per la famiglia tutte le novità presenti in manovra
Cambia con la manovra il congedo di maternità. Chi vorrà (previa autorizzazione del medico) potrà rimanere al lavoro fino al nono mese, portandosi in dote l’intero periodo di astensione di 5 mesi a dopo il parto. Nel testo si spiega che “è riconosciuta alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro”.
Cambia il congedo di paternità che passa a cinque giorni. Una misura tuttavia non è strutturale, ma prevista solo per il 2019. Inizialmente il congedo obbligatorio per i papà era previsto in un solo giorno, aumentato poi a due giorni per il 2017 e a 4 giorni per il 2018. Ora, la Legge di Bilancio inserisce un’ulteriore modifica al comma 354 della legge 232/2016, portando l’astensione obbligatoria appunto a cinque giorni per il solo 2019. Le regole per la fruizione restano le stesse, per cui bisogna utilizzare queste cinque giornate di astensione obbligatoria nei primi cinque mesi di vita del bambino, anche in via non continuativa. E’ poi stata prorogata al 2019 anche la possibilità di utilizzare un ulteriore giorno di congedo, che è facoltativo, in alterntiva alla madre. Significa che i due genitori devono mettersi d’accordo, prevedendo che la madre rinunci a un giorno di congedo di maternità obbligatoria in favore del padre.
Il bonus asilo nido, ovvero il contributo statale di 1.000 euro per chi deve mandare il proprio figlio in un asilo nido pubblico e privato, potrebbe aumentare fino a 1.500 euro. Questo grazie a un emendamento alla Legge di bilancio 2019 presentato e approvato in Commissione bilancio della Camera. L’aumento di 500 euro sarà messo a disposizione per il triennio che va dal 2019 al 2021. Dal 2022 sarà rideterminato, ma in ogni caso non potrà essere inferiore ai mille euro. Il bonus asilo nido è un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati autorizzati e per forme di assistenza domiciliare. L’agevolazione attualmente viene stanziata in 11 rate mensili di pari importo (ora 90,91 euro che salirebbe a 136,36 euro) per ogni retta pagata e documentata. Il bonus viene invece pagato in unica soluzione per l’assistenza presso la propria abitazione, a bambini sotto i tre anni affetti da gravi patologie croniche. È l’Inps a erogare questa forma di aiuto.
Carta famiglia
Viene potenziata la Carta famiglia, con l’allargamento della platea a nuclei con almeno tre figli fino a 26 anni (non più 18 anni).
Infine, c’è in manovra un lungo capitolo dedicato al Fondo per le politiche della famiglia, che verrà utilizzato per finanziare Osservatorio nazionale sulla famiglia, Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, l’elaborazione di un Piano nazionale per la famiglia, interventi volti a valorizzare il ruolo dei consultori familiari e dei centri per la famiglia, interventi volti alla prevenzione di ogni abuso sessuale nei confronti dei minori e al contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, nonché progetti volti ad assicurare adeguati percorsi di sostegno, anche di natura economica, ai minori orfani per crimini domestici e alle loro famiglie, affidatarie o adottive, progetti finalizzati alla protezione e alla presa in carico dei minori vittime di violenza assistita, interventi a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, per il sostegno dei genitori separati e divorziati, per la diffusione della figura professionale dell’assistente familiare, agevolazioni per le famiglie con almeno tre figli minori, nuove iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro e di welfare familiare aziendale, varie tipologie di interventi per famiglie in condizioni di disagio, interventi in materia di adozione e di affidamento.
Le norme citate sono state approvate in commissione Bilancio alla Camera, e di conseguenza al momento fanno parte della manovra economica. Tuttavia l’iter della legge non si è ancora concluso, mancano il passaggio in aula alla Camera e poi il dibattito in Senato.